Olio su tela, cm 126,5 x 92,5
Museo dell'Ottocento, inv. 85
In un documento del 1 dicembre 1879 indirizzato al sindaco di Ferrara, il conoscitore Girolamo Scutellari esprimeva parere favorevole all’acquisto di due dipinti di Giovanni Pagliarini che erano stati offerti al Comune dalla vedova del pittore, Teresa Stecchi, per essere collocati nella Pinacoteca civica. Si trattava de La predica di San Pietro e di un’opera raffigurante «una Madonna che tiene steso sulle ginocchia il bambino nudo che dorme, […] decorata da una cornice intagliata sullo stile del Cinquecento». Scutellari si pronunciava in particolare sulle qualità del secondo quadro: «Credo che questa sia una delle opere migliori del Pagliarini, per la purezza del disegno e per la diligenza con cui è trattata. Molte volte rifiutò lire cinquemila da forestieri che ne volevano fare acquisto per inviarla all’estero».
Appartenente alla maturità dell’artista, la Madonna col Bambino è stata realizzata durante il periodo friulano del Pagliarini e da questi presentata a numerose esposizioni nazionali. Palese è il riferimento “purista” ai primitivi e ai maestri del Cinquecento, da Raffaello a Garofalo, che l’artista studia fin da giovane, prima a Ferrara, presso la scuola del Boari, poi a Venezia, nell’ambiente del Cicognara, con Odorico Politi. Su di un impianto compositivo neorinascimentale, con la scena che si svolge davanti ad un arioso paesaggio, Pagliarini innesta un trattamento della luce di ascendenza nordica, realizzato con chiaroscuro crudo e tagliente che sembra congelare l’immagine e restituire una visione della sacra apparizione dal sapore quasi iperrealistico.
L’atto di compravendita, siglato il 17 febbraio 1881 tra il sindaco di Ferrara e la vedova, segna l’ingresso ufficiale dell’opera nelle collezioni civiche ferraresi.
Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea
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