Il Comune di Ferrara possiede un fondo di oggetti e documenti, relativi alla vita e all’opera del grande regista, straordinario per ampiezza e valore.
Acquisito direttamente da Antonioni e dalla moglie, Enrica Fico, al fine di promuovere la conoscenza e lo studio della sua opera, il fondo conserva oltre 47.000 pezzi tra cui film e documentari, fotografie di scena, gli originali delle sceneggiature, la biblioteca e la discoteca del regista, l’epistolario intrattenuto con i maggiori protagonisti della vita culturale del secolo scorso (da Roland Barthes a Luchino Visconti, da Andrei Tarkovsky a Giorgio Morandi), i premi, gli oggetti personali e molti altri materiali in gran parte inediti agli studi che permettono di documentare, con rara esaustività, la vita e l’arte di uno dei più grandi cineasti del Novecento.
Questa ricca raccolta è stata oggetto di un ambizioso lavoro di ricerca e di un progetto di valorizzazione che ha consentito l’inventariazione e la catalogazione informatizzata dell’intero archivio, oltre alla digitalizzazione di una larga parte dei documenti. È online un sito internet dedicato al fondo che consente una più agile e sicura fruizione in rete dei materiali da parte di studiosi e appassionati.
A giugno 2024, Ferrara ha aperto al pubblico lo Spazio Antonioni: non solo un museo monografico dedicato al regista, ma un luogo di scoperta e di studio dell’opera di uno dei più grandi cineasti del Novecento.
Il deserto rosso, 1964
Michelangelo Antonioni sul set di Zabriskie Point, 1969
Zabriskie Point, 1970
Michelangelo Antonioni, Le montagne incantate n. 58
Andrea Barbato, Tanta vernice per Monica, in L'Espresso, 9 agosto 1965
Blow Up, 1966
Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea
Palazzo Massari - Corso Porta Mare 9, 44121 Ferrara
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